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L’anno 2021 e il Coronavirus (COVID-19)

L’anno 2021 e il Coronavirus (COVID-19)

A quasi un anno dalla prima ondata pandemica dobbiamo purtroppo prendere atto che il Covid-19 non sembra voler ancora dare tregua, monopolizzando la nostra attenzione e condizionando, anche pesantemente, il nostro modo di vita. Cullati nelle illusioni offerte dalle nuove tecnologie siamo rimasti sorpresi da una natura capace di riservare in ogni momento inattese sorprese. Un virus che, come nel passato più o meno lontano, colpisce essenzialmente le debolezze di una comunità umana sempre più numerosa, più mobile, più insofferente a limiti e imposizioni.

A quasi un anno dallo scoppio della pandemia la nostra strategia basata sull’affannoso inseguimento del virus con l’estenuante alternanza di restrizioni e allentamenti in un contesto di disposizioni cantonali e federali spesso non coordinate o addirittura in contrasto tra di loro, ha mostrato tutti i suoi limiti.

Il sistema dei lockdown cantonali ha sortito risultati solo modesti a fronte di costi sociali ed economici comunque elevati.
Di fronte a numeri preoccupanti e che non accennano a calare, il Consiglio Federale dovrebbe (finalmente) riassumere un ruolo guida e di forte leadership di fronte all’emergenza sanitaria.
Una leadership al di sopra delle questioni politiche, dove tutte le parti coinvolte (Confederazione e Cantoni) possano finalmente trovare una narrazione coerente e coesa. La luce in fondo al tunnel è rappresentata oggi dal vaccino. A proposito della campagna vaccinale, alla Fondazione Caccia-Rusca di Morcote abbiamo proceduto, secondo le disposizioni ricevute, alla vaccinazione di ospiti e personale (consenzienti), nelle date 04 e 05 gennaio senza aver riscontrato difficoltà di sorta. Un segnale sicuramente di buon auspicio.

Il reale impatto del vaccino é comunque evidentemente ancora molto lontano dall’effetto desiderato e tanto dipenderà dalla sua disponibilità e consegna. Confidiamo nel via libera a breve di Swissmedic per il vaccino di Moderna e nell’efficienza logistico-organizzativa del nostro paese e nella possibilità di effettuare le vaccinazioni anche negli studi medici, ma occorrerà ancora tempo (6 mesi, di più?).
Nel frattempo dobbiamo pensare di usare il vaccino insieme a tutte le altre misure non mediche utilizzate sinora, ma in maniera possibilmente più chiara e razionale. E intanto la missione di studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) aspetta ancora i visti di ingresso cinesi per poter indagare a Wuhan…malgrado le altisonanti dichiarazioni di vittoria sull’epidemia fatte da Xi Jinping lo scorso 31 dicembre. Guardiamo in avanti portandoci dentro, fiduciosi, il senso e il valore della vita e restiamo in salute!

 

S. Leoncini

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